Carissimi amici, ho il dono di scrivervi queste parole di augurio per il Natale da Nazaret, dove mi trovo per far visita ai nostri fratelli Giovanni Marco e Roberto.
Una visita che ha avuto un tono particolare, legata alla sofferta decisione di concludere dopo trent’anni la nostra presenza lì. Per questo sono andato insieme alle due sorelle Discepole del Vangelo: Antonella ed Eliana. Come leggerete nel diario di Giovanni Marco, abbiamo incontrato il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa… e molti altri incontri in questi comunque brevi giorni.
Visitando la Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, il Santo Sepolcro di Gerusalemme, il monte Tabor, il Lago di Tiberiade e trovandoli tutti vuoti per via della guerra che oltre alle tante vittime e distruzioni, si è portata via anche i pellegrini, viene ancora più facile il pensiero che ha avuto Giovanni Battista in carcere e che abbiamo ascoltato nel Vangelo di ieri (domenica Gaudete): sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?
Gesù, ma è proprio vero che sei tu il Salvatore del mondo? È proprio vero che il male è stato sconfitto da te? È proprio vero che la morte e la sofferenza sono state distrutte?
Eppure questa è la buona notizia che abbiamo da dare al mondo intero: quel bambino così fragile, quell’uomo sospeso ad una croce, è il Salvatore del mondo e non smettiamo davanti a Lui di cantare: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama.
Buon Natale!
Gabriele, fratello priore
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