Lettera di Pasqua 2016, fratello responsabile

Carissimi fratelli,

pascua-2016-01la nostra Pasqua, segnata dai fatti terroristi di Brussel, Yemen, Irak e ultimamente di Lahore, non può rimanere rinchiusa a un insieme di tristi notizie, da sensazioni di impotenza o di paura accumulata. E’ la Pasqua che Gesù ci offre per vincere la morte e perciò un invito a vincere tutte le morti, sia personali che sociali. Ma senza chiudere gli occhi di fronte alla realtà. Togliamo la pietra della paura, della mancanza di fede, dell’autocompassione e del pregiudizio verso l’Islam o i mussulmani della loro buona fede che tutti conosciamo. Togliamo le pietre che ci imprigionano o che imprigionano gli altri, e poniamo il nostro sguardo in Gesù Risorto, uno sguardo che non è esente dalla paura, come lo sguardo delle donne che vanno al sepolcro di Gesù, come lo sguardo dei suoi discepoli. Paura umana, comprensibile. E’ per loro difficile accettare che la realtà è cambiata, ma lo Spirito li guida a guardare Gesù con la gioia di un amico che incontra l’altro. Buana Pasqua a tutti, a tutti coloro con cui ci relazioniamo, a tutti gli amici con problemi, a tutte le famiglie e fraternità. Fratel Carlo ha scritto nello stesso giorno della sua Pasqua che pascua-2016-02bisogna morire per dare vita. Il suo Centenario è una continua chiamata a contemplare ciò che non ha senso nella vita di molta gente, che vive solo del denaro, della sicurezza, di stare tranquilli senza sentire il dolore altrui. Gesù Risorto ci aiuti a cambiare l’acqua amara in un buon vino che rallegri la festa e la vita di giorno in giorno, la vita di Nazaret.

Il nostro fratello Giuseppe COLAVERO ha vissuto ieri la sua Pasqua e l’incontro con il Padre. Ci sentiamo tristi per aver perso un caro fratello che lottava per i più bisognosi, il fondatore e l’anima di AGIMI, il buon pastore del suo popolo. Ci uniamo alla sua gente e alla fraternità italiana. Da alcuni mesi abbiamo accompagnato l’evoluzione della su malattia, e pascua-2016-03il glioblastoma cerebrale ha vinto sulla sua vita, ma non il suo spirito generoso e combattivo a favore di tanta gente che ha aiutato. Alcune settimane fa ci ha lasciato anche il fratello Hermann STEINERT, tedesco. Ambedue ora sono insieme al Signore contemplando il suo volto e il suo cuore di Padre. Hermann e Giuseppe ci proteggano e ci aiutino. La loro fraternità con noi non è finita.

Vi auguro di vivere questa Pasqua con la gioia dei perdonati, dei figli amati del Padre, del fratello piccolo che impara dal fratello maggiore, Gesù, il Signore. Con la gioia a cui ci invita Papa Francesco. Dall’Europa ci sentiamo feriti,ma non sconfitti, con vergogna per il dramma dei rifugiati siriani che non trovano porte aperte, come esseri umani con tutti i loro diritti. Come integrare queste realtà pascua-2016-04dolorose nel nostro annuncio e nella nostra missione? I governi europei patteggiano milioni di euro lasciando questa gente alla responsabilità di altri paesi. I poveri danno fastidio, riempiono le strade, sporcano, mettono le loro tende tra noi, si sfidano anche fra loro, cadono in mano dei mafiosi che controllano il loro futuro…

pascua-2016-05Che cosa diciamo come cristiani nelle nostre parrocchie? Chi ha la parola giusta per dare speranza senza falsi discorsi, senza tradire il Vangelo? Vi esorto a contemplare tutto ciò nell’adorazione, davanti a Gesù, che è stato migrante, che è dovuto fuggire con la sua famiglia, che è stato anche un rifugiato e, prima della sua morte, un prigioniero. In questa Pasqua non possiamo rimanere indifferenti davanti a nessuno; il nostro silenzio sarebbe complicità con l’ingiustizia. Carlo di FOUCAULD, per la sua amicizia con Gesù, – l’abbandonato nella croce, che ci cerca sulla sponda del lago, che vive nella baracca del più povero o nell’accampamento dei rifugiiati o a fianco del ferro spinato delle frontiere, o davanti al cartello “ proibito passare”, o “solamente per i soci” – ci presenta a Gesù risorto come grano che cade in terra e daà molto frutto.

pascua-2016-06Vi scrivo mentre sto accompagnando un’ammalata all’ospedale. Tutto mi parla di umanità; il sorriso e lo sguardo di tanta gente; i volti preoccupati di altre persone o il silenzio di chi nasconde il suo dolore e il silenzio di chi dorme. Vi condivido questo momento contemplativo come la Pasqua della gioia che vince il pianto, dei valori umani e cristiani che sono presenti in tanta gente e che dal silenzio e dalla feste del loro cuore, ci fa rinascere il sorriso, a credere che un altro mondo è possibile, che ogni persona è mio fratello o sorella, e che non c’è nessuno che possa far tacere gli amici di Gesù, che lo acclamano come Signore e compagno di strada, stia dove stia.

Un gran abbraccio pasquale con la gioia di essere il vostro piccolo fratello.

pascua-2016-07Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile

Ospedale Rafael Méndez, Lorca, Murcia, Spagna,
29 marzo 2016, martedì dell’ Ottava di Pasqua
(Grazie, caro Mario, per la traduzione italiana)

PDF: Lettera di Pasqua 2016, fratello responsabile

Lettera di Aurelio Fraternità Italia, 21 dicembre 2015

Cari fratelli,

italia_20151221_01ho condiviso con la fraternità di Bari e Otranto, e con la fraternità internazionale di Roma in questi giorni, accompagnati sempre da Secondo, mio fratello maggiore, e ospitato dalle piccole sorelle di Gesù alle Tre Fontane – la nostra famiglia permanente a Roma – e il centro di Agimi a Maglie. Sono stato in famiglia con Donato, a Martano, la condivisione dell’Eucaristia con lui e Secondo, la cena con i suoi amici a casa di Antonio e Claudia, Mª Rossaria e Alfredo, con suo figlio Aurelio, partecipando della propria vita ordinaria. Ricordo con affetto mio omonimo Aurelio, di nove anni, che durante l’Eucaristia mi ha fatto un disegno, senza che nessuno sia più saggio, que poi mi ho dato nella sacrestia con suo padre, molto felice di chiamare noi uguale.

italia_20151221_02Ma, soprattutto, essere con Giuseppe nell’ospedale di Tricase, nutrito e coccolati dalla piccola sorella Liccia, e il volontariato multinazionale de Agimi, che li considera come un genitore o un fratello maggiore. Mi sentivo piena fraternità, la famiglia che si prende cura di un membro amato con problemi di salute, ho visto fratello Carlo a piedi attraverso i corridoi dell’ospedale e dell’ambiente di Agimi, a tavola con Ada e i due amici del Pakistan; ho contemplato il lavoro Giuseppe, non solo in casa, il giardino: c’è molto di più, che può essere visto solo nel mistero dell’incarnazione con gli emigranti, coloro che non dispongono di un paese, che Giuseppe e la sua organizzazione hanno fatto suoi fratelli con la acollenza, supporto, ospitalità… I giovani, che scoprono i valori del Vangelo nel senso della loro vita e chiamate a costruire italia_20151221_03un mondo migliore, senza i confini del colore della pelle, lingua, nazionalità o religione… Grazie mille, Giuseppe, di presentare Gesù dalle tracce di Carlo de FOUCAULD, per realizzare la fraternità universale nelle cose piccole e grandi. La fraternità nel mondo, oggi, vuole essere un altro braccio di supporto, come il braccio del tuo amico afgano che ti vuole come suo padre. Ancora una volta, ho contemplato la misericordia sull’anima dei buoni figli dell’Islam, e Agimi è un esempio del Vangelo in questo Anno di Misericordia dell’incontro tra cristiani e musulmani.

italia_20151221_04Mi è piaciuto a Agimi con il fraternità di Bari e Otranto nell’incontro dei fratelli, dividendo il tavolo e visitando Giuseppe. Grazie per essere venuti da lontano e vi ringrazio per essere fraternità: a cuore, con la verità, con lavoro ogni giornata di e la consegna al popolo con il messaggio di Gesù con le parole e la vita.

Sono stato contento di trovare giovani sacerdoti che sono nella fraternità come nuovo sangue e segni di una Chiesa che cammina tra le ombre e le gioie.

italia_20151221_05Grazie a Udino, responsabile della fraternità internazionale di Roma, con la preparazione della riunione del 16 dicembre nel pomeriggio, cambiando la data della riunione in modo io che potrei essere. Mi ha dato grande gioia ritrovare questi fratelli di varia nazionalità, al momento della preghiera, condividendo i nostri cuori con il Signore e ascoltare la sua Parola, mettere sul tavolo le semplici cose della nostra vita e la cena che ha sostituito i molti documenti che lo hanno occupato. È un altro esempio di fraternità universale, come in una piccola assemblea mondiale, non per prendere decisioni, ma per sentirsi veramente fratelli. Grazie per le piccole sorelle di Gesù alle Tre Fontane, che sempre ci trattano come famiglia.

Vorrei che in questo Anno Giubilare della Misericordia, le chiamate del papa Francesco a vivere dalle opere di misericordia non diventano su rituali ed eventi, solenni liturgie o atti che lenito la coscienza, ma che sono, soprattutto, amore e bontà ai più poveri. Vi auguro anche un Santo e felice Natale qui festeggia un Gesù Piccolo, umile e incarnato in questa umanità di cui siamo parte e sentirsi amati da lui dal betlemme di ogni casa, ospedale, prigione, luogo di rifugiati o barca cercando di attraversare il Mediterraneo per avere un futuro migliore.

A tutti i fratelli d’Italia, per i fratelli e le sorelle di Agimi, per le piccole sorelle di Tre Fontane, gli amici di Martano, un grande e fraterno abbraccio.

italia_20151221_06Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile

(disegno originale di Aurelio SICURO, Martano)

Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 21 dicembre 2015

(Scuse per il mio italiano surrealista e sbagliato; grazie)

PDF: Lettera di Aurelio Fraternità Italia, 21 dicembre 2015

Lettera d’Avvento 2015, fratello responsabile

Carissimi fratelli,

adviento2015-01con l’Avvento ci è dato un tempo speciale per il nostro rinnovamento personale e comunitario dei valori che abbiamo bisogno di integrare nella nostra vita: attendere il Messia preparando la casa interiore, attenderlo insieme ai fratelli e sorelle delle nostre comunità preparando uno spazio aperto all’accoglienza, senza chiuderci nella paura, nei pregiudizi e nel sentirci unici nel fare bene le cose; attenderlo con gioia perchè il Bambino di nuovo si fa bambino e non adulto; attenderlo in questo Anno della Misericordia, in questo anno anche del Centenario della Pasqua di fratel Carlo, che gli uomini siano adviento2015-02misericordiosi e che non causino danno, morte, sofferenza, sia a causa dei fondamentalismi religiosi o del disprezzo della vita altrui e dei loro diritti. I valori della pace, il dialogo, il perdono, la tolleranza, la misericordia sono poco coltivati nel nostro mondo. Li affermiamo solo quando si avvicina il pericolo o vengono meno i nostri previlegi. Abbiamo a volte la sensazione che nulla può cambiare o che tutto va peggiorando. Papa Francesco ci invita ad uscire dai nostri pessimismi, sconfitte e sfiducie… Che il Messia ci porti questa pace, la fine delle sofferenze dei rifugiati, la fine del traffico d’armi, degli esseri umani, della droga e della ricchezza che impoverisce i più poveri. Che il Messia di Dio nasca nella Maria dei più poveri e umili una volta ancora e che si possano ricuperare la gioia, il diritti umani, il pane e il sorriso. Che triste vedere in questi giorni famiglie che si scambiano con armi in mano, anche bambini, gli auguri di Natale con i propri amici o familiari. Triste e patetico, ma reale.

adviento2015-03L’Avvento è un tempo propizio per la giornata di deserto e per lasciarci condurre dal Signore: tempo di speranza e di rinnovamento interiore. Il deserto ci colloca al nostro posto, coscienti dei nostri limiti e miserie. Il deserto nell’Avvento ha il sapore dell’attesa dell’amico o del familiare nella stazione del treno o dell’autobus o nell’aeroporto; vediamo Geù scendere dalla scaletta o apparire insieme a molta gente con il suo leggero equipaggio e alzando la mano per dirci “sono quì, grazie per aspettarmi, per venire ad accogliermi”. “In nessuna parte si può ascoltare meglio che nel deserto la chiamata di Dio per cambiare il mondo. Il deserto è il luogo della verità. Il luogo dove si vive dell’essenziale. Non c’è posto per il superfluo. Non si può vivere accumulando cose senza bisogno. Non è possibile nè lusso nè ostentazione. L’importante è cercare il cammino sicuro per orientare la vita”. (Commento di J.A. PAGOLA a Lc 3,1-6) Gesù è vicino.

Tutte le notizie che arrivano riguardo al Centenario dell’incontro definitivo con il Padre di fratel Carlo in tante parti del mondo, tra gente semplice nelle fraternità di tutta la Famiglia di Carlo di FOUCAULD, mi riempiono di gioia e di speranza; tutti siamo chiamati a vivere profondamente l’Abbandono; poter dire con il cuore in mano “fà ciò che tu vuoi”. Togliamoci la paura dell’inaspettato. Apriamo le porte a chi arriva. Vivere il Centenario secondo il carisma che ci unisce come Famiglia è coltivare amicizia con la gente, è stare con chi ha bisogno, è vivere secondo il Vangelo. Come vi abbiamo detto nella lettera inviata da Perín come equipe internazionale, è necessario entare in profondità nel messaggio della fraternità universale di Carlo di FOUCAULD, così necessaria per il nostro mondo e la nostra Chiesa, valorizzando tutto ciò che abbiamo ricevuto dai più umili e da coloro che soffrono dovunque siano.

adviento2015-04Dobbiamo dire nelle nostre parrocchie che gli uomini di Dio, come fratel Carlo, hanno molte cose da insegnarci, soprattutto riguardo i messaggi tristi, superficiali o frivoli, e riguardo alla sicurezza personale o sul consumo e ostentazione. Carlo di FOUCAULD commenta così Mt 5,3 (“Beati i poveri di spirito perchè di essi è il Regno dei Cieli”): “¡Attendiamo! La salvezza è vicina; e il cielo è vicino… Una sola cosa basta: essere poveri di spirito… Povero di spirito è essere veramente povero nel profondo della nostra anima veramente spogliati di tutto, non solo dei beni materiali, del desiderio di se stessi, ma dimenticarsi di se stessi, avere il cuore vuoto di tutti i desideri terreni… Vuoti di tutto e pieni di Dio… Per Dio avremo questi desideri per gli altri… Ma tutto per Dio: solo Lui ci riempirà”.

adviento2015-05Siamo stati in apprensione per la visita del papa Francesco in Africa, come messaggero di pace e di misericordia. Abbiamo condiviso il suo incontro con altre culture e con l’Islam; questo uomo coraggioso che porta Gesù là dove va, anche come capo di Stato in tutte le occasioni e circondato dalle forze di sicurezza, ci dà speranza e ci restituisce la gioia di lavorare per il Regno come presbiteri diocesani. La misericordia che ci offre con la sua vita e i passi che sta dando per rinnovare la Chiesa affinchè sia la Chiesa di Gesù, le difficoltà che trova dentro la stessa Chiesa ci rassicura che è opera dello Spirito. Uniamoci nella preghiera per lui e per tutto ciò che riceviamo da lui con la sua parola e la sua testimonianza in questo anno della Misericordia.

adviento2015-06Uniamoci anche in preghiera affinchè le conclusioni del Sinodo della Famiglia facciano avanzare la Chiesa nella lotta per la vita, per la vita delle persone, per coloro che hanno sbagliato nel loro matrimonio, per quelle che sono mal viste per la loro condizione sessuale, per le persone che si sentono e sono cristiane ma che non seguono il modello stabilito. Tutti conosciamo divorziati, separati, gente di fede, e che fino ad oggi si sono sentiti emarginati dalla Chiesa. Potremmo pensare: ¿da quanti fratelli sacerdoti o amici o amiche siamo divorziati? ¿Perchè a volte consideriamo come nemici coloro che condividono il nostro ministero? ¿Chi rompe la comunità ecclesiale le idee o le persone che non ci piacciono che abbiano quelle idee o atteggiamenti?

Nel Sinodo della famiglia è stato presente non solo con la sua voce ma anche con il voto, Hervé JANSON, priore generale dei Fratelli di Gesù: vogliamo ringraziarlo per la sua testimonianza della famiglia di Nazaret e per il suo coraggio di rompere gli schemi “di buona condotta”.

adviento2015-07Grazie, Hervé, per l’umiltà con la quale hai manifestato questa fraternità universale con i più piccoli, nella fedeltà al carisma di Carlos di FOUCAULD e come persona che vive il Vangelo nei luoghi più sperduti. Nazaret non è solo un riferimento per noi; è anche un modello di comunità domestica e parrocchiale di fraternità.

Ricordando i nostri fratelli infermi, ricordando i fratelli dei paesi in guerra, o in situazione di estrema povertà, ricordando tutti, vi auguro di cuore un Avvento di rinnovamento e un Natale in cui permettiamo a Gesù di farsi presente nella nostra vita, nelle nostre scelte, nelle nostre relazioni e nel nostro lavoro.

adviento2015-08Un abraccio di speranza.

Vostro fratello

Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile

Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 8 di dicembre di 2015,
solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, inizio dell’Anno della Misericordia

PDF: Lettera d’Avvento 2015, fratello responsabile, ITALIANO

Lettera di Aurelio alle Fraternità di Québec – Acadie, Ottobre 2015

Ottobre 2015

Carissimi fratelli e sorelle,

quebec-oct-2015-01grazie per l’accoglienza che mi avete offerto in ogni momento e luogo, a Montreal e a Quebec. Ho incontrato una comunità viva di fratelli che si amano e si aiutano nonostante l’età, però con lo spirito di Nazaret concreto e impegnativo. Molte grazie. Donald CLICHE mi ha fatto da fratello maggiore e mi ha riservato le attenzioni “come a un nunzio”; la sua casa a Cap Rouge, nel Québec, circondata da scoiattoli, mi ha dato l’opportunità di contemplare e godere della natura, così come la passeggiata dell’ultimo giorno per i boschi di maples in pieno autunno.

quebec-oct-2015-02E’ stato un regalo di Dio incontrare Guy BOUILLÉ, la mattina del 3 ottobre, all’ospedale di Montreal facendo le cure palliative, benedirlo e farci benedire da lui, dal suo silenzio, insieme a Laurent RAVENDA e a Jean-Pierre LANGLOIS. Poche ore dopo già si trovava con il Signore facendo fraternità nella casa del Padre insieme a tanti fratelli che ci hanno lasciato; credo che l’abbraccio più forte lo ha ricevuto da Jacques LECLERC, suo amico e grande fratello.

Mi ha rallegrato condividere le realtà umane, le speranze e gli incontri quebec-oct-2015-03con ogni fratello, con la fraternità secolare formata per la maggior parte da operatori pastorali – grazie a Ciro, responsabile di questa fraternità – a COPAM di Montreal, condividendo il tempo presente di ogni persona, di ogni storia, toccata dalla mano del Signore, che ci conduce a volte là dove non vogliamo andare, ma che di tutti si prende cura.

quebec-oct-2015-04Ho avuto anche un bellissimo incontro con la fraternità di giovani cristiani animata da Ciro, con il suo particolare spirito di guida e di animatore; un gruppo composto in maggioranza da immigrati, aperti alla chiamata di Gesù nelle loro vita in costruzione, con un futuro e una gioia che richiede un mondo nuovo. La cena e la preghiera comunitaria in relazione al vangelo della domenica, mi ha fatto ricordare Gesù che si unisce ai suoi discepoli per istruirli nella costruzione del Regno, in profondità, nonostante le superficialità a cui ci spinge un sistema comodo e ricco del Primo Mondo.

Un altro regalo inaspettato, che mi ha riempito di gioia, di emozione è stato il poter incontrare suor Gilberte, delle suore di Notre Dame di Montréal, sequestrata lo scorso anno da Boko Haram nel nord del Camerún, insieme a Gianantonio ALLEGRI, della nostra fraternità italiana, e Giampaolo MARTA, ambedue missionari della diocesi di Vicenza. quebec-oct-2015-05Yvonne, operatore pastorale, mi ha portato alla casa di Preghiera di Notre Dame, a Longueil, e per me è stato molto emozionante abbracciare questa donna del Vangelo, ascoltare la sua testimonianza dell’amore di Dio vissuto nei suoi 55 giorni di sequestro con Gianantonio e Giampaolo e scoprire ancora un fratel Carlo reale, non idealizzato, in nulla, dove non brillano le nostre candele del tempio o le immagini religiose a cui diamo culto.

Stare un pò di tempo con Guy e con Gilberte sono stati i momenti più impressionanti della mia permanenza con le fraternità di Québec – Acadie, e ringrazio il Signore dalla povertà del mio cuore.

quebec-oct-2015-06Il nostro incontro regionale della fraternità del 4 e 5 ottobre,a Québec, con fratelli e laiche operatrici pastorali, unite alla fraternità, è stato un incontro di fratelli con spirito di servizio ammirabile, con testimonianze e gioia di vivere che mi hanno rafforzato nella speranza di una Chiesa come Papa Francesco vuole. Il trio responsable anteriore, composto da Donald CLICHE -responsabile regionale-, Benoît HINS e Richard WALLOT, sostituito da Gilles BARIL, nuovo responsabile, formerá l’equipe con Jean-Claude DEMEURS, gran specialista in comunicazione, una operatrice pastorale e due fratelli in più che lui sceglierà. Grazie a tutti per il servizio alla fraternità. Il trio anteriore ha preparato una buona comunicazione della propria gestione e della vita delle fraternità. Si respirava nell’ambiente uno spirito di fratelli che, come essere umani e uomini di Dio, sono una ricchezza per le chiese locali. Il dialogo, l’adorazione, l’eucaristía, e i momenti della condivisione fraterna sono stati un autentico incontro di fede.

quebec-oct-2015-07Si è deciso di organizzare il Mese di Nazareth a gennaio e di partecipare alla Prima Assemblea Panamericana a Cuernavaca, Messico, a febbraio. Gilles e Donald representaranno la regione di Québec – Acadie.

quebec-oct-2015-06Ho accompagnato Donald a Québec visitando René TESSIER, fratello della fraternità, responsabile della comunicazione pastorale della diocesi, e Gaetan PROULX, vescovo ausiliare, e Marc PELCHAT, vicario generale, della nostra fraternità e ci hanno invitato a pranzo. E’ stata una gioia anche riunirci nel seminario maggiore con la fraternità formata da Pierre GAUDETTE, Jacques GOURDE, Roger LABBÉ e Marc BOUCHARD, fratelli con un percorso importante nel loro servizio ecclesiale alla gente più umile e alla fraternità. Grazie per la vostra testimonianza.

Per tutto ciò, per il vissuto e il condiviso, per le chiamate a vivere il carisma di Carlo de FOUCAULD, con i suoi messaggi di fraternità universale cosi attuali nella nostra chiesa, così apprezzati da papa Francesco, grazie fratelli e grazie a Dio per essere testimone in questi giorni della vostra vita di fraternità.

quebec-oct-2015-09Ringrazio anche Laurent per lo spazio offerto per l’adorazione, in cui ho compreso che la spiritualità va oltre la preghiera, l’adorazione, la contemplazione e il partecipare alle cellebrazioni. Spiritualità è il buon spirito d’amore, di gioia, di solodarietà, di rispetto, di stare in ascolto, quando facciamo qualsiasi cosa lavorando, incontrando persone, viaggiando, preparando un’attività, ecc. Per questo è importante la giornata di deserto mensile. Dio ci cerca nel deserto per darci uno spirito buono. Questo spirito è quello che aveva fratel Carlo quando pregava, scriveva, sognava o stava vicino alla sua gente: lo spirito di Nazaret.

quebec-oct-2015-10Un gran abraccio.

Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile

Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 12 ottobre 2015

quebec-oct-2015-11PDF: Lettera di Aurelio alle Fraternitá di Québec – Acadie, Ottobre 2015

Lettera di Pasqua 2015, fratello responsabile

carlos-1916-2016Carissimi fratelli,

in questa tempo di Pasqua, con la gioia di Gesù Risorto, senza dimenticare la preoccupazione per l’essere umano che soffre in tante parti del nostro mondo, vicini o carta-pascua-2015-1lontani da noi, forse al nostro fianco – immigrati, cristiani perseguitati, rifugiati a causa della guerra, persone trattate come animali, bambini soldato – persone come noi che vivono in altri paesi o in una situazione sociale, familiare o lavorativa con i propri Diritti Umani ridotti a pura teoria, per le cause che tutti conosciamo, il messaggio pasquale ci chiede di prendere il nostro posto e ci fa aprire gli occhi. Il giovane vestito di bianco che nel sepolcro, preparato per Gesù, dice alle donne che Gesù è risorto, che non venga imbalsamato, che vadino  e annuncino che è vivo, questo giovane è ognuno di noi ed è nostra responsabilità dire con la nostra vita di fratelli che Gesù vive. E non c’è pietra che lo possa rinchiudere – la codardia, l’invidia, l’odio, i fondamentalismi – e che non è necessario continuare ad imbalsamarlo con forme religiose che non hanno nulla a che vedere con il Vangelo, ridotto a una icona a cui si può offrire culto, perchè non si ama.  Gesu Cristo, figlio del carta-pascua-2015-2Padre, fratello nostro, Dio in terra, ci dà la forza oggi con la sua luce e ci invia ad essere presbiteri, servitori del popolo, dei più piccoli in particolare e degli umili, non come professionisti della religione – signori del tempio o cortigiani religiosi (in ogni paese ci sono forme diverse) che si rifugiano nelle cerimonie e rimangono comodi nelle loro strutture e forme di potere. Il nostro papa Francesco inizia la bolla Misericordia Vultus dicendo che Gesù è il volto della misericorda del Padre, e più avanti che siamo chiamati a vivere di misericordia perchè a noi è stata offerta la misericordia prima di tutto. Questo anno Giubilare annunciato da Francesco è la grande notizia di questa Pasqua e una forte chiamata ad essere misericordiosi. Ma come è difficile praticare la misericordia con coloro che non la praticano! E’ qui che abbiamo una sfida per la nostra vita.

carta-pascua-2015-3Sarebbe  bene iniziare in qualche momento l’Anno Giubilare della Misericordia facendo nelle nostre fraternità una revisione di vita partendo dalla realtà di ogni paese e dal contesto globale del nostro mondo. Più avanti potremo offrire alcune piste.

Nella prima settimana di pasqua abbiamo vissuto l’assemblea della famiglia di Fratel Carlo a Castelfranco, Italia. Abbiamo lavorato come delegati e responsabili delle fraternità in un luogo di fraternità offerto dalle Discepole del Vangelo, ci siamo sentiti in casa, accompagnati con tanta semplicità da queste giovani sorelle che sono pura gioia. Grazie a loro e all’equipe composta da Marianne, Anne Marie, Antonella e Josep, abbiamo lavorato il tema di Carlo de FOUCAULD, l’orante, il lavoratore, come inviti alle carta-pascua-2015-4nostre fraternità, condividendo ciò che stiamo vivendo. Abbiamo messo in comune il vissuto del questionario  preparatorio. Potete vedere il resoconto delle nostre fraternità sacerdotali nel sito www.iesuscaritas.org E’ importante far emergere tutto il lavoro sul centenario di fratel Carlo, raccogliendo le iniziative delle diverse fraternità e paesi. E’ chiaro che vogliamo celebrare l’evento con la semplicità delle persone del Vangelo e con lo stile di Nazaret, senza trionfalismi.

La nostrra prossima riunione si farà ad Aquisgrana, Germania, nella prima settimana di pasqua 2017. La nuova equipe di preparazione è formata da Marianne, segretaria, Armelle (sorella del Vangelo), Antonella (discepola del Vangelo) e  Claudio (fraternità secolare)

carta-pascua-2015-5E’ stata per me una gioia grande incontrare a Castelfranco Secondo MARTIN, responsabile italiano e Giannantonio ALLEGRI. L’ho abbracciato per la prima volta. La sua testimonianza e la sua pace torrenziale mi ha aiutato a liberare me stesso da sequestri, attaccamenti e dipendenze e ad essere chiamato a perdonare sempre coloro che mi potessero far danno. Questo fratello ci regala il suo Nazaret di vida, di cuore e di mani aperte per mostrare la misericordia di Dio nelle situazioni difficili da immaginare. Nel suo cuore convivono i suoi sequestratori e la sua libertà.

carta-pascua-2015-6Altra bella notizia in questa Pasqua è la prossima beatificazione di Óscar Arnulfo ROMERO -san Romero d’America-. Il suo sangue versato per la causa di Gesù è un’altra chiamata alla nostra chiesa universale a valorizzare l’offerta generosa di uomini e donne che, come mons. ROMERO hanno dato tutto al proprio popolo. Questo pastore ci insegna ad essere pastori sullo stile di Gesù, senza fuggire il pericolo che presuppone lo stare impegnati con i poveri. Non ha avuto paura dei pericoli e come Gesù, ha messo la faccia per gli altri senza tener conto delle conseguenze. Auguri in modo particolare alle nostre fraternità latino americane.

Il nostro fratello Carlo in queste settimane di grandi cambiamenti nel mondo, di conflitti senza soluzione, di nuove forme di schiavitù, ci dà la possibilità del Nazaret  per capire meglio le persone che perdono tutto per incidenti, attentati, catastofi naturali, guerra povertà estrema, malattie….. Come comprendere la gente che soffre? Como comprendere Dio? E’ un problema della nostra ragione o del nostro cuore? Come manifestò nella sua vita fratel Carlo tutto ciò che ha vissuto e come con il Vangelo in mano siamo chiamati a condividere ed aiutare? Per molte persone la vita ha perso senso; la speranza e la misericordia sono il pane che quotidianamente dobbiamo distribuire e questo è un esercizio di conversione del nostro cuore, di fede e di uno spazio contemplativo che ci colloca accanto alla croce di Gesù e perfino dentro il sepolcro per annunciare che è vivo, senza paure e con gioia, con la pietra messa da parte e la porta ben aperta. Condividere il dolore e la gioia è un segno di incarnazione.

carta-pascua-2015-7A luglio ci sarà il Mese di Nazaret in Asia, a Myanmar, e a novembre a Marsanne, Francia. A luglio anche l’incontro a Viviers di sacerdoti a confronto con l’Islam. Questi eventi li trovate nel nostro sito www.iesuscaritas.org e l’equipe internazionale vi invita a partecipare o a pregare per i fratelli, mettendo nelle mani del Signore questi incontri di fraternità, e sentirci parte della fraternità universale. Non dobbiamo rimanere soli nei nostri piccoli gruppi delle fraternità locali o di ogni paese: ci sono molti fratelli di altre lingue, etnie che vivono il carisma di fratel Carlo di FOUCAULD come preti diocesani. Quando condividiamo ciò non come una etichetta di marca o come gruppo spirituale, viviamo la fraternità universale, e ci avviciniamo ancor più al modello di Gesù, a una Chiesa samaritana, che scende dalla sua cavalcatura e si prende cura del necessitato senza girare a vuoto o guardare dall’altra parte.

Grazie per comunicarmi qualsiasi evento delle vostre fraternità (ritiri, Mese di Nazaret, assemblee): sarà messo nell’AGENDA del sito. Molte grazie a tutti e a ciascuno.

Con la gioia pasquale, che si diffonde come l’acqua che spargiamo   nelle nostre chiese ai fratelli e sorelle durante le celebrazioni, il mio abbraccio sincero e fraterno proclamando Gesù risorto.

carta-pascua-2015-8Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile

Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 23 aprile 2015
(Grazie, Mario, per la traduzione)

PDF: lettera-di-pasqua-2015-fratello-responsabile

Lettera di Jean-François e Aurelio, 27 marzo 2015

Carissimi fratelli,

dal 21 al 27 marzo ci siamo riuniti a Perín, nella casa di Aurelio, per riflettere e lavorare sulla vita delle fraternità. Con questa lettera vogliamo unirici a tutti voi, nostri fratelli sparsi nelle varie parti del mondo, Africa, America del Nord e del Sud, del Centro e dei Caraibi, Asia, Australia e Europa.

20150327-01Crediamo un fatto importante per le comunità cristiane, che accompagniamo come preti, oggi sia la parola di papa Francesco e le prospettive di rinnovamento per la vita della Chiesa che ha tracciato nell’esortazione apostolica « Evangelii Gaudium ».

Ci fa felici la convergenza tra i grandi temi sviluppati da papa francesco e alcuni aspetti fondamentali del messaggio spirituale di fratel Carlo:

  • La gioia che nasce dall’incontrarsi con Gesù
  • La spinta missionaria che passa attraverso l’amicizia e la familiarità con il popolo che ci è stato affidato (“odore di pecore”)
  • Il desideri di una Chiesa capace di “uscire verso le periferie esistenziali”
  • La proposta di « una chiesa per e con i poveri »
  • L’importanza della misericordia verso tutti i feriti della vita…

Grazie a tutti i nostri fratelli che sottolineano questa convergenza nei loro scritti e manifestazioni, negli incontri e ritiri. Ciò ci spinge avanti e conferma l’importanza della nostra fraternità sacerdotale nel cuore della vita e missione della Chiesa.

In questa settimana, vissuta nell’amicizia e nella condivisione della preghiera, abbiamo trattato vari temi che in vari modi toccano la “fraternità universale”, auspicataa da fratel Carlo:

1) Il riconoscimento della fraternità sacerdotale Iesus Caritas da parte della Congregazione del Clero. Non è solamente un espediente formale per “essere in regola» con l’Istituzione. E’, soprattutto, l’inserire il nostro ministero presbiterale con la caratteristica particolare della spiritualità di fratel Carlo (spiritualità di Nazaret, dimensione missionaria caratterizzata da un apostolato di bontà, l’opzione preferenziale per i poveri, la nostra volontà di condividere le responsabilità con i laici…) nella dinamica della Chiesa Universale.

20150327-02A seguito di una breve intervista di Aurelio, insieme a Secondo (Italia) e Honoré (Burkina Faso), in dicembre con il cardinale STELLA, nuovo prefetto della Congregazione del Clero, a Roma, questa mattina abbiamo inviato la documentazione richiesta, accompagnata dalla nostra domanda. Attendiamo il riconoscimento.

2) Abbiamo lavorato anche sul progetto dell’incontro intercontinentale delle Americhe ((Nord, Centro, Caraibi e Sud) che si terrà a febbraio 2016 in Messico.

Un grazie alle fraternità del Messico che accoglieranno questo importante incontro ed offriranno ospitalità.

Grazie anche a Maurizio da SILVA JARDIM di Porto Alegre e a Mark MERTES de Kansas City per l’impegno della preparazione.

3) Nel contesto di una attualità segnata da tensioni da una parte del mondo mussulmano e i paesi occidentali, riteniamo molto importante l’incontro che si terrà a Viviers dal 13 al 19 luglio prossimo con il tema « Sacerdoti diocesani, a servizio dell’incontro tra cristiani e mussulmani, alla luce del messaggio di Carlo di FOUCAULD »

Questa sessione ci permetterà di collocare il ministero presbiterale nella sua responsabilità di promuovere e sviluppare all’interno delle comunità cristiane un processo di incontro e dialogo con i mussulmani.

I sacerdoti delle fraternità europee si incontreranno con i sacerdoti che esercitano il loro ministero nel Magreb o nel Sahel. Questo scambio di esperienze sarà arricchente per entrambi nel servizio della « fraternità universale ».

(Vedere l’invito a questa sessione nella pagina internazionale della fraternità: www.iesuscaritas.org)

4) La fraternità universale passa anche per la solidarietà economica di tutte le fraternità.

Per organizzare il Mese de Nazaret, gli incontri e gli spostamenti necessari la cassa internazionale ha bisogno di risorse regolari.

Perciò è necessario che ogni paese con la propria quota contribuisca con un 10 % alla cassa internazionale.

Mark MERTES, responsabile dell’economia dell’equipe internazionale, si metterà in contatto con ogni tesoriere nazionale per raggiungere tale scopo.

20150327-035) Grazie a tutti coloro che avete risposto al questionario inviatovi per l’incontro della Famiglia spirituale di Carlo di FOUCAULD che si terrà a Castelfranco, in Italia, la prima settimana di Pasqua. Aurelio ci sarà e ci comunicherà ciò che si sta preparando per la celebrazione del centenario della morte del beato Carlo di FOUCAULD.

6) Il prossimo incontro dell’equipe internazionale si farà a Perín, Spagna, dal 20 al 29 ottobre 2015.

Sarà un tempo di ascolto insieme su tutto ciò che le fraternità vivono nel mondo. Sarà anche un tempo di discernimento per l’equipe per conoscere ciò che il Signore desidera da noi affinché, insieme e nelle fraternità sparse nel mondo, possiamo prestare il servizio dell’unità della famiglia umana, come una chiamata del Concilio Vaticano II e per testimoniare fratel Carlo quale “fratello universale”.

Non ci dimentichiamo che in queste riunioni dell’equipe internazionale è lo spirito di Nazaret a guidarci e a chiamarci a vivere concretamente l’incontro con il popolo e le comunità cristiane che ci accolgono.

Con tale spirito durante questa settimana abbiamo incontrato il vescovo di Cartagena, José Manuel LORCA, le piccole sorelle di Gesù e i fratelli sacerdoti della fraternità di Murcia, così pure tutte le persone accolte e quelle che accolgono nella comunità di Torre Nazaret e i vicini della parrocchia.

20150327-04Vi auguriamo un buon cammino verso la Pasqua e vi abbracciamo di tutto cuore.

Jean François e Aurelio

Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 27 marzo 2015

 

 

PDF: Lettera Jean François e Aurelio,Perín,27marzo2015,italiano

LETTERA D’AVVENTO 2014

LETTERA D’AVVENTO 2014

FRATELLO RESPONSABILE

Carissimi fratelli,

adviento2014-1è già vicino l’Avvento e la festa di anniversario della Pasqua di fratel Carlo: fratello universale, l’uomo-dono di Dio per la Chiesa e il mondo degli ultimi, colui che ci aiuta con il suo carisma a scoprire Dio Padre e il buono che c’è nella gente, il lavoratore e il contemplativo…potremmo fare un rosario di titoli, tutti diversi che venivano dati a Foucauld. Il ricercatore, il pacifista, il povero… Quando incontra Gesù si trasforma nella sua umanità in un grande amico di Gesù, sentendosi amato e accompagnato. Amare e accompagnare la gente: una delle nostre missioni. Sentirci amati e accompagnati: la gratuità con la quale i nostri fratelli e sorelle ci rivelano el volto di Gesù. Solo i più piccoli possono comprenderlo così. Ricordiamo questa frase di fratel Carlo: “Ricordati che sei picccolo”.

adviento2014-2Tra due anni celebreremo il centenario del suo passaggio al Padre dopo essersi abbandonato a Lui, confidando nella sua volontà, grato e consegnando la sua vita nelle sue mani, con amore puro, con la fiducia di un figlio che sa che il padre lo ama, perchè lo ha generato. Possa questo 1 diciembre 2014 sulla scia di Carlo di FOUCAULD continuare ad animarci per essere fratelli universali, celebrando nelle nostre fraternità, o comunità o parrocchie la pazzia di un uomo che ha voluto imitare la pazzia di Gesù.

adviento2014-3Dopo Pasqua ho avuto l’opportunità di visitare le fraternità del Marocco, Algeria e Tunisia, a Rabat. Ho imparato da questi fratelli il loro stare in una cultura molto diversa di quella occidentale come testimoni di Gesù, convivendo con l’Islam e servendo a piccoli gruppi di cristiani. Questi fratelli sono una grazia per la fraternità. Grazie a Marc BOUCROT, che mi ha ricevuto come vero fratello e mi ha insegnato qualche parola di arabo.

adviento2014-5In agosto ho condiviso il ritiro estivo con la fraternità spagnola. Abbiamo approfondito la nostra identità di presbiteri diocesani chiamati da Gesù per servire, celebrare e aiutare. Tutto ciò nello spirito di un incontro tra fratelli che amano la fraternità e si impegnano in essa. Le relazioni di ogni giorno sono state a carico di un fratello della fraternità di Málaga, Javier GUERRERO. Nel frattempo si stava realizzando l’Assemblea Europea a Verona, Italia, di cui già conoscete il messaggio finale. Una buona occasione per condividere la vita delle fraternità europee e le sfide di una Chiesa invecchiata chiamata a convivere con una società materialista e pragmatica e, nello stesso tempo con culture diverse in quantità sempre maggiori. Essere chiesa non partendo da strutture di potere, ma offrendo a ogni essere umano ciò che le avrebbe dato Gesù: ascolto, accompagnamento, servizio senza chiedere un’adesione alla comunità cristiana. Grazie a John Mc’EVOY, a Secondo MARTIN e ai fratelli italiani.

Assemblea Europea, Verona, Italia

Assemblea Europea, Verona, Italia

adviento2014-7L’incontro dell’equipe internazionale di settembre a Amborovy, Madagascar, ci ha rafforzato come fraternità plurale nei nostri idiomi, etnie e culture; abbiamo imparato gli uni dagli altri e abbiamo sentito il bisogno dell’altro: la coordinazione delle fraternità nei continenti è compito di tutti. La Lettera de Amborovy riassume il nostro lavoro e l’esperienza com fraternità. A marzo ci troveremo nella mia casa Jean François ed io per continuare lo studio e cercare di dare risposte ai temi della fraternità che non si possono lasciare per il prossimo anno. Qualsiasi problema o argomento che ci preoccupi, o iniziativa interessante per l’organizzazione e coordinazione della fraternità, comunicatela. Tutti abbiamo bisogno di tutti. Grazie.

adviento2014-8Ho condiviso in ottobre con la fraternità di Malta il ritiro annuale, la vita e l’esperienza di alcuni fratelli molto fedeli al Vangelo e allo spirito della fraternità. Fedeltà a Gesù e al popolo semplice e credente che è nello stesso tempo esperienza di Dio, pura saggezza biblica di uomini di fede con molti anni di lavoro pastorale, spesi per Gesù. Al termine del giorno di deserto, oltre ad alcune pietre e fossili, ho messo nello zaino il silenzio della donazione di gratuita a Gesù nel quotidiano di ogni giorno e di ogni persona. Joseph FSADNI mi ha insegnato qualche parola in maltese, e a sentirmi a Malta come a casa mia. Grazie.

Questo contatto diretto e fraterno con i fratelli mi sta aiutando molto ad imparare dalle loro vite e delle loro inquietudini. Ricorro sempre a Mt 25,31-40: approfondire nel comportamento e nella relazione con le persone l’ascolto e non l’essere ascoltato, servire e non il presiedere le loro celebrazioni, annunciare le buone notizie e non il caricare di angoscia e di pessimismo nessuno, relazionarmi con i fratelli più umili come allo stesso adviento2014-9Gesù. In questo Avvento desidero che la mia speranza non sia una mera illusione. Mi piacerebbe che la gente sentisse Gesù, che viene a dare da mangiare all’affamato di felicità, da bere all’assetato di gioia, che accoglie lo straniero che chiede di vivere accanto a noi, che riveste il nudo dei diritti che la guerra gli nega, il licenziamento facile e veloce, che sta con il malato o il vecchio che non può godere della vita così come gli altri, e che visita il carcerato nella sua solitudine, isolamento personale o dipendenza dall’alcol, dalla droga o dal gioco, metterci la faccia per la donna maltrattata e privata dei diritti in tante società. Credo che l’Avvento, oltre ad accendere una candela per ogni domenica e farci sentire buoni figli di Dio, dello stesso Padre, è essere buoni fratelli. Possiamo domandarci: da quando tempo non visito questa persona? Quando è stata l’ultima volta che ho telefonato a questo fratello? ¿Quanto mi preoccupa la salute e la felicità degli altri? La gente delle nostre parrocchie, quando non ci saremo più, non ricorderà quello che abbiamo predicato o detto: la loro esperienza di Gesù sarà come abbiamo trattato il prossimo, se siamo stati poveri e se siamo stati con loro nei momenti difficili e tristi, così come nei momenti di gioia e di festa, se abbiamo dato tempo e forze senza ricevere nulla in cambio. Papa Francesco, con altre parole, non si stanca di parlare in tal senso.

La prima settimana di Pasqua, in aprile, avremo a Castelfranco, Italia, nella casa delle Discepole del Vangelo, della famiglia di Carlos de FOUCAULD, l’incontro dei responsabili delle fraternità. Il questionario che vi ho inviato e che trovate anche www.iesuscaritas.org potete lavorarlo personalmente o in fraternità, come volete. Vi chiedo di inviarmi le risposte prima di fine d’anno e molte grazie.

Che l’amore di Dio ci inondi interiormente e continui a dare a tanti fratelli della fraternità che vivono situazioni difficili nei loro paesi per la guerra, specialmente a loro e alle loro famiglie la pace interiore e la serenità nella speranza. Come María, abbiamo speranza: ella ci ha dato il Salvatore.

adviento2014-aurelioUn abraccio grande con gioia.

Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile
Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 25 noviembre 2014

 

PDF: ITAL – Lettera d-Avvento 2014 – fratello responsabile