Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, ottobre 2024

Carissimi, visto il tempo che viviamo, immersi in un clima di violenza e di guerra, e viste le richieste di pregare per la pace che provengono da molte parti (ringraziando Dio) e soprattutto da papa Francesco, mi viene spontaneo riflettere su una cosa: ma a che serve pregare?

Confesso che a volte penso: ma tanto prego o non prego Dio poi fa quello che vuole (d’altra parte Dio è Lui e non io)… allora che prego a fare? Altre volte mi viene in mente Michela, una bambina di Roma (che ora però avrà una quarantina d’anni), che in un incontro di catechismo mi stupì con una frase epica! C’era un battibecco durante la catechesi tra due ragazzine (una era lei); la stessa Michela era scandalizzata dal problema della sofferenza e si chiedeva come mai Dio non intervenisse davanti a certe cose; l’altra voleva difendere Dio e diceva: «Ma con tanti miliardi di persone come fa a stare dietro a tutti? Qualcuno gli sfugge, bisogna capirlo». A questo punto Michela ha risposto: «Se sapeva di non farcela non si doveva prendere la responsabilità»! Come si fa a darle torto?


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Cronaca dell’incontro dell’Equipe Panamericana. Settembre 2024. Carlos Roberto dos SANTOS

Ai fratelli della Fraternità Jesus Caritas

L’équipe panamericana si è riunita in Brasile, nella città di Goiás, dal 16 al 21 settembre 2024. Eravamo alla Casa della Fraternità, dove si vive la spiritualità dei fratelli Charles de Foucauld. Padre Carlos Roberto, responsabile panamericano, che vive lì, ci ha ricevuto e ha organizzato le attività di questo incontro.

O gni giorno alle 7,30 facevamo mezz’ora di adorazione silenziosa e alle 8,00 celebravamo le lodi. Il pranzo ogni giorno era alle 12:30. Alle 18,30 c’è stata la Messa con la comunità e alle 20,00 abbiamo cenato.

Lunedì pomeriggio abbiamo avuto un primo incontro sia di persona che virtuale. Vi hanno partecipato quattro membri della squadra: Carlos dal Brasile, Mártires dalla Repubblica Dominicana, Alex dagli USA, Tino dall’Argentina, Fernando Tapia e Arturo dal Cile e Jhonfer dal Venezuela. Padre Tapia ci ha inizialmente parlato dell’organizzazione della XII Assemblea Internazionale (dal 6 al 21 maggio 2025), del Direttorio e degli Statuti della Fraternità, che l’équipe internazionale sta rivedendo. Ci informa inoltre della necessità di inviare i moduli di registrazione dei responsabili e dei delegati con i rispettivi voli per organizzare la logistica dell’incontro. La lettera di invito sarà inviata dal vescovado di San Isidro ai partecipanti che necessitano di visto per entrare in Argentina.

Poi abbiamo condiviso ciò che stanno vivendo le Fraternità di ciascuno dei nostri Paesi e in modo speciale la formazione delle Fraternità di altri Paesi come Venezuela (era presente P. Jhonfer), Colombia, Cuba, El Salvador, Nicaragua e Panama. Lunedì alle 18,30 abbiamo celebrato la messa con la piccola comunità che partecipa alle attività della Casa della Fraternità.

Martedì mattina ci siamo incontrati di nuovo online, speravamo di ricevere un’illuminazione da p. Honoré Sawadogo, sul tema: “Lottare contro il clericalismo con San Charles de Foucauld”, ma non è stato possibile a causa dell’instabilità di internet dove si trovava. , non gli ha permesso di connettersi con noi. Quindi ci ha inviato il messaggio in modo che potessimo averlo. Di fronte a questa situazione, continuiamo a condividere la vita delle nostre fraternità in ogni Paese. Abbiamo vissuto un ottimo scambio di esperienze tra i Fraternità esistenti e quelle nuove in formazione. La buona notizia è che il Mese di Nazareth si è svolto in diversi paesi delle Americhe, e anche che ci sono seminaristi e giovani sacerdoti che si avvicinano e partecipano alla nostra spiritualità.

Martedì pomeriggio è proseguita l’organizzazione logistica della IV Assemblea Panamericana che si terrà a San Paolo del Brasile.

Mercoledì abbiamo avuto il Desert Day nel deserto di Goiás, perché faceva un caldo insopportabile. Concludiamo con la celebrazione della Messa con il Popolo.

Giovedì mattina abbiamo continuato i lavori per l’organizzazione della IV Assemblea. Nel pomeriggio abbiamo visitato la parrocchia Nuestra Señora de la Abadía, la città Itaberaí, e nella comunità San José siamo andati a casa di alcuni malati. In serata abbiamo celebrato la Messa nella comunità di San Antonio, insieme a padre José Mateus Domíngues, che appartiene alla Fraternità.

Venerdì abbiamo trascorso la mattinata e il pomeriggio visitando la Comunità Terapeutica Paraíso, dove abbiamo condiviso con gli uomini che vivono lì, che vengono aiutati nel recupero dalla dipendenza chimica. Ci siamo presentati, comunicando i nostri nomi e dicendo da dove veniamo, abbiamo pranzato con loro ed è culminato con la celebrazione della Messa nella cappella della detta Comunità. Durante la Messa, ogni persona presente ha potuto condividere il proprio dolore e la propria sofferenza, così come le proprie speranze di ottenere una cura e tornare sani alla propria vita e alle proprie famiglie. È stato un momento molto importante, che ha aiutato tutti noi.

Sabato mattina abbiamo discusso il testo dell’opuscolo liturgico in diverse lingue, che culmineremo in un altro incontro. Nel pomeriggio abbiamo scritto il testo dell’invito alla IV Assemblea e abbiamo concluso con il testo della cronaca di questo incontro.

A nome della squadra panamericana, un grande abbraccio,

Carlos Roberto dos Santos

Responsabile continentale


Leggete il documento in PDF: Cronaca dell’incontro dell’Equipe Panamericana. Settembre 2024. Carlos Roberto dos SANTOS. it

Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, settembre 2024

Carissimi,

ormai ho imboccato il “filone mistico” e non lo mollo. Mi prendeva così in giro un amico prete (anzi, per dirla tutta, il vescovo di Sabina e Poggio Mirteto, Ernesto) pochi giorni fa dopo aver letto l’ultimo numero di Jesus Caritas Q. In effetti è una pretesa grande la mia, di parlare di cose serie e grandi come la preghiera, però mi ispirano Sassovivo e il suo silenzio.

Anche se purtroppo devo constatare che per molti l’Abbazia è solo un monumento bello da sfruttare per altri scopi: qualcuno, ad esempio, ci ha chiesto di usare il Chiostro per fare un rinfresco (ovviamente la risposta è stata no), ed è capitato che, senza nessun preavviso, qualcuno si sia messo nel Chiostro a fare manifestazioni chiassose. Penso che i monaci di Sassovivo, qui sepolti, si rivoltino nella tomba. Ma tant’è! Il Chiostro ormai non si percepisce più come uno spazio chiuso da dove contemplare il cielo, come un luogo separato dal clamore del mondo e riservato alla preghiera, ma come una bella location per fare le cose più disparate. Prendo atto, ma non mi arrendo e non ci arrendiamo nel difenderlo! Per questo dal mattino alla sera diffondiamo nel Chiostro musica e canto Gregoriano… e molti percepiscono l’armonia tra Chiostro, silenzio e preghiera.


Leggete il documento completo in PDF: JCQ_9_2024_3 HIRES