Lettera di Aurelio ai fratelli italiani, 10 dicembre 2017

Carissimi fratelli,

sono stato molto contento di aver condiviso con voi, fratelli della fraternità sacerdotale italiana, e i fratelli di Jesus Caritas di Sassovivo e Limiti, alcuni giorni di ritiro, di assemblea e di vita fraterna nel silenzio, nella preghiera e nel riposo… tutto concorre al bene del mio cuore pieno di gioia per l’accoglienza riservatami da parte di tutti.

Innanzitutto a Roma Andrea MANDONICO mi ha accolto come fratello e mi ha ospitato presso la casa delle Missioni Africane. Poi mi ha accompagnato alla casa di Giovanni, in Salci, con il quale sono andato a Loreto. Anche al rientro Andrea mi ha riaccompagnato all’aeroporto. A Loreto ho incontrato i fratelli italiani: che gioia grande ritornare ad incontrare gente così buona e aver potuto conoscerne altri ancora. I fratelli di Jesus Caritas mi hanno accolto nell’Abazia di Sassovivo come un fratello in più… A Sassovivo sono andato con Francesco e insieme abbiamo visitato nel cimitero di Spello la tomba di Carlo CARRETO. E’ stato un tempo contemplativo che ancora rivive nel mio cuore. Per me tutto è stato un grande dono che non merito.

Grazie a tutti voi per lo stile di vicinanza, stile mediterraneo, così simile al nostro spagnolo. Grazie per avermi trattato come fratello.

Ho sofferto per l’assenza di Gianantonio. Con lui ho avuto un ottimo scambio fraterno tutti i giorni attraverso gli strumenti mediatici a disposizione. Ancora mi comunico spesso con lui e accompagno ogni suo momento, il suo Nazaret.

Del ritiro mi porto la testimonianza del nostro fratello vescovo Giuseppe ANFOSSI e dei fratelli più anziani della fraternità che seguono le orme di fratel Carlo de FOUCAULD, come quelle di Gesù, nella vita quotidiana e nel loro instancabile lavoro per il Regno.

Voglio ringraziare Secondo per il suo costante impegno nella fraternità italiana come responsabile in tutti questi anni; grazie, Secondo, per essere così come sei, per la tua trasparenza e servizio generoso, per la tua pazienza e per essere fratello di coloro che pongono fiducia in te. Grazie anche a Gigi TOMA, per aver accettato il servizio alla fraternità come nuovo responsabile dell’Italia. Sono certo che non ti mancherà l’appoggio e l’aiuto di tutti nei prossimi sei anni. In particolare la sfida di organizzare il Mese di Nazaret, un tempo di grazia molto proficuo per i fratelli che vi parteciperanno. Altro impegno assunto è quello di intensificare le relazioni con i sacerdoti dell’Albania, se Dio vuole, sarà tra gli obiettivi in questo spazio di amore fraterno e lavoro gratuito e disinteressato. Avanti con tua dedizione: sai che hai il sostegno della fraternità internazionale.

Nei giorni trascorsi a Loreto ho costato l’importanza e l’attualità del messaggio e del cammino di fratel Carlo. Nel giorno di deserto mi sono sentito pellegrino insieme a voi. Avrei preferito un silenzio completo dalla notte anteriore, ma rispetto il ritmo della maggioranza: siamo preti diocesani e non monaci di clausura. Ma sarebbe bene organizzare un deserto di quasi 24 ore, in cui il silenzio e il non fare nulla ci aiutino a lasciarci incontrare dal Signore.

Mi è piaciuta moltissimo la testimonianza e il servizio dei fratelli diaconi, Michele e Sergio; non solo per i loro servizi nell’eucarestia, ma soprattutto per i loro contributi, la loro vita come padri di famiglia e lavoratori nella vita. Grazie per il vostro grande contributo per il Regno a partire dalla vostra vocazione di cristiani consacrati nella vita matrimoniale e nella Chiesa. La fraternità è sempre aperta a coloro che incontrano nel fratel Carlo un referente per la propria vita, non solo spiritualmente, ma anche nel lavoro e nella propria famiglia. Questo ci arricchisce tutti e ci libera dal clericalismo che a volte ci può convertire in una ‘casta’ speciale tra gli uomini e le donne delle nostre parrocchie e comunità.

Il mio incontro a Limiti e Sassovivo con i fratelli di Jesus Caritas, con una accoglienza fraterna e familiare, mi ha permesso di conoscere questa congregazione dal di dentro. Fino a questo momento conoscevo soltanto Piero e Giovanni Marco; ora ho avuto l’opportunità di passare un pò di tempo con Giancarlo, Leonardo, Wilfried, Paolo Maria e Jhonatan. Mi hanno accolto come uno di famiglia e ho avuto la possibilità di pregare con loro, celebrare nella parrocchia di Limiti l’eucaristia domenicale con Piero. Avevo un grandissimo desiderio di tornare ad incontrarlo. E’ stata una grande gioia per lui e specialmente per me. Ho potuto dedicare molto tempo alla preghiera nell’Abbadia di Sassovivo e contemplare la bellezza della montagna che la circonda. Come con i fratelli della fraternità italiana così anche con questi fratelli di Jesus Caritas ho assaporato Nazaret e lo stile missionario e di servizio alla Chiesa sulle tracce di Carlo de FOUCAULD. Grazie a tutti di cuore. Grazie perchè so che in tanta gente c’è tanto amore che mi fa sentire figlio di Dio e fratello di tutti.

Un grande abraccio.

Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile

Perín, Cartagena, Spagna, 10 diciembre 2017,
seconda domenica d’Avvento e festa della Madonna di Loreto

(E grazie, caro Mario MORICONI, per la traduzione italiana)

PDF: Lettera di Aurelio ai fratelli italiani, 10 dicembre 2017

Brief zum Advent 2017, Verantwotlicher Bruder

Liebe Brüder,

der Advent bringt uns in den kommenden vier Wochen näher zu dem kleinen und zarten Jesus. Zu diesem Jesus, der in der Hoffnung vieler Menschen auf eine bessere Welt geboren wird, eine menschlichere Welt, wo Männer und Frauen in den Genuß ihrer Rechte kommen. Eine Welt, die den Dialog über die Gleichheit braucht. Franziskus fordert uns in seinen Botschaften auf, aus den Strukturen der Unterdrückung auszubrechen, die innerhalb und außerhalb der Kirche bestehen, und uns der Botschaft des Mensch gewordenen Jesus in den verschiedenen kulturellen und sozialen Erscheinungsformen zu stellen.

Bruder Charles, dessen Feiertag wir am 1. Dezember begehen, 101 Jahre nach seinem Osterfest, ist für uns einer unserer Anhaltspunkte, um uns von Nazareth aus der Welt zu öffnen und uns einer langen Liste von Ungerechtigkeiten gegenüber zu finden, die von den Mächtigen stammt. Die Drogenmafias, der Menschenhandel, die nukleare Bedrohung, die politischen Fundamentalisten, der Klimawandel, der Terrorismus…und so viele Dinge, die gerade nicht Weihnachtsschmuck sind und uns beschämen, aber die immer noch in unserem Alltag zugegen sind. Wenn Information und Bewusstsein manipuliert werden, wenn auf Kosten von Menschenleben nach Macht und Geld gestrebt wird, Völker betrogen werden…Ich glaube, alle können dazu nein sagen, aber es ist unserer Auftrag, unseren Mitmenschen zu helfen, konsequent den Glauben und das Evangelium zu leben. Unser Gebet, Gemeindearbeit und Mission, die aus der Liebe zum Herrn und zum Nächsten entspringt, möge, wie uns Charles de Foucauld zeigt, eine Arbeit für das Himmelreich in diesem Advent sein, wo die Armen uns lehren, das Winzige und Unbedeutende zu teilen.

Uns schmerzt der Verlust von Félix, unserem Bruder in Madagascar, Howie, in den Vereinigten Staaten –von denen wir in unserer Webseite iesuscaritas.org berichten- und Dominic, aus Myanmar. Weitere Brüder haben ihr Osterfest gefeiert. Sie alle haben uns mit ihrer Treue zum Evangelium und zur Brüderschaft gezeigt, dass es sich lohnt, Nachfolger Jesu zu sein.

Felix war Mitglied des internationalen Teams und Verantwortlicher für Afrika. Nun hat das Team Honoré SAWADOGO aus Burkina Faso zu seinem Nachfolger ernannt. Wir werden ihn bei unserem nächsten Treffen in Bangalore (Indien) im Januar 2018 willkommen heißen. Bei der Gelegenheit werden wir die Generalversammlung vom Januar 2019 vorbereiten. Honoré, Jean-François, Mark, Emmanuel, Mauricio und werden mit Elan daran arbeiten, eine Versammlung zu ermöglichen, zu der alle Brüder in der Welt vertreten sein werden mit ihren Sorgen, den Lebensumständen der Brüderschaften, den Aufrufen, unserer Entscheidung treu zu bleiben, Jesus als Missionare und Diözesanpriester zu folgen, geleitet vom Charisma von Charles de Foucauld.

Von einigen Ländern habe ich den Antwortbogen der Umfrage noch nicht erhalten. Die Umfrage ist auf unserer Webseite ständig zugänglich. Danke im Voraus für eure Antworten. Das wird uns die Arbeit in Bangalore erleichtern.

Das Treffen der Verantwortlichen und Delegierten der geistlichen Familie von Charles de Foucauld in Aachen, Deutschland, im April war ein freudiges Erlebnis. Wir haben gemeinsam das Gefühl erlebt, als Brüder und Schwestern die gleiche Art Kirche in Kommunion mit Franziskus zu leben, mit den Schwierigkeiten, die daraus resultieren, dass wir alle Menschen mit Makeln sind, jedoch bereit zum persönlichen und gemeinschaftlichen Wandel den Herausforderungen unserer Gesellschaften gegenüber und mit der frohmachenden Erkenntnis, nicht allein dabei zu sein. Wir fühlen uns wie eine Familie und unsere Brüderschaft teilt in vielen Gegenden der Welt das Leben und die Nähe anderer Brüderschaften mit dem Charisma von Bruder Charles.

Die Brüderschaft von Argentinien beging im Juni ihre Jahreseinkehrtage. Ich bin glücklich, dass ich daran teilnehmen konnte und mit vielen Brüdern ihre Gemeindearbeit, die Tiefe ihres Lebens und ihr Engagement für ihr Volk und ihre Gemeinschaften kennen lernen konnte. Ich bin dankbar für all das, was der Herr durch diese Brüder bewirkt und auch für die Nähe und Brüderlichkeit, die ich erfahren habe. José María BALIÑA, Weihbischof von Buenos Aires, half uns, unsere Leben und unsere Mission durch das Wort Gottes zu vertiefen. (s. auch Brief von Aurelio an die Brüderschaft von Argentinien, auf unserer Webseite, Archive vom August 2017)

Auch die Brüderschaften in den Vereinigten Staaten hielten im Juli ihre Generalversammlung in Camarillo, Kalifornien, ab. Unser Bruder Fernando TAPIA, panamerikanischer Verantwortlicher brachte Schwung in das Treffen. Jerry RAGAN, unser lieber “Hap”, wurde in seinem Amt als nationaler Verantwortlicher bestätigt. (Brief aus Camarillo, August 2017, auf der Webseite) Mit viel Freude ist die Nähe unter den verschiedenen Brüderschaften ganz Amerikas zu spüren, besonders in der Vorbereitung auf die 2. Panamerikanische Versammlung unter der Leitung von Fernando und den Brüdern der Karibik. Die neue Brüderschaft von Haiti wird dabei sein. Willkommen, Jonas und die haitianischen Brüder!

Unsere Brüder in Mexiko feierten ihren Nazarethmonat zum ersten Mal im Juli und August in der Nähe von Puebla, wobei auch hier Fernando Stimmung aufkommen ließ. Diese Erfahrung war ein Samen echter Brüderschaft in diesem Land, wo die Brüderschaft wächst und gedeiht an Brüdern, die engagierte Priester ihres Volkes sind. Man merkt die Arbeit von Nacho, dem früheren Verantwortlichen, seine unermüdliche Hingabe für die Brüderschaft und auch das jetzige Werk von José RENTERÍA. Danke dafür, dass ihr so seid, wie ihr seid. Ihr könnt einen ausführlichen Bericht als pdf- Datei auf der Webseite finden.

Im Juli fand dann unsere europäische Versammlung in Rudy, Polen, statt. In dem Brief aus Rudy findet ihr einen umfassenden Bericht der Beiträge der Brüderschaften aus Europa, das Resultat der Arbeit von John Mc`EVOY, (Irland), unser europäischer Verantwortlicher, und den polnischen Brüdern, allen voran Andrzej und Rafael, die sich große Mühe gaben, damit wir uns wohl fühlten, und die uns in ihren Gemeinde gastfreundlich aufnahmen. Zum neuen Verantwortlichen für Europa bis zum nächsten Treffen in England 2020 wurde Kuno KHON aus Deutschland gewählt. Wir erhalten viele Hinweise vor dem Hintergrund einer alternden europäischen Kirche, einer mehr und mehr laizistischen , entweihten Gesellschaft, mit einer wechselnden Demographie bei einer großen Anzahl von Immigranten und Flüchtlingen. Diese dürfen nicht bei unserer Mission vernachlässigt werden.

Unser Bruder Jean-Michel BORTHEIRIE moderierte das Treffen der Brüderschaft im Tschad ( Bakara) im August und ließ mich mit Freude an dieser afrikanischen Erfahrung von Brüderschaft teilhaben. Er ist ein großer Kenner der afrikanischen Zustände durch seine Missionsarbeit auf dem Kontinent. Die Brüderschaft im Tschad wächst und Corentin bemüht sich als Verantwortlicher die Treffen zu koordinieren. Das ist aufgrund der großen Distanzen nicht leicht, wie das in so vielen Ländern der Fall ist, in denen die Brüder lange Reisen unternehmen müssen, um sich zu treffen. Danke, denn diese Mühe macht auch Brüderschaft möglich.

Die chilenischen Brüder haben ihre Einkehrtage und Versammlung in den letzten Tagen abgehalten, moderiert von Matías VALENZUELA, Missionar der Heiligen Herzen, Spezialist in bezug auf Charles de FOUCAULD. Und was für eine Freude, auf dem Familienfoto unseren Mariano PUGA zu sehen! Er und andere “historische” Brüder , deren Alter und Erfahrung uns lebendiges Zeugnis der Nachfolge Jesu und der Pastoren und Missionare geben, und die mit ihrem Leben widerspiegeln, dass Gott sie liebt und dass sie für ihn alles geben.

In der vergangenen Woche fand in Pakistan die Woche der Spiritualität Asiens statt, in deren Mittelpunkt die Botschaft Charles de FOUCAULD stand. Es nahmen Brüder von fast allen Brüderschaften Asiens teil. Die Leitung hattten Arthur, Verantwortlicher für Asien, und Emmanuel, von unserem internationalen Team. In Kürze werde ich euch eine Zusammenfassung dazu auf der Webseite liefern.

Und heute führt mich die Reise nach Italien, wo ich an Einkehrtagen und der Versammlung der italienischen Brüder in Loreto teilnehme. Secondo MARTIN beendet seine Aufgabe als Verantwortlicher und es gilt, einen neuen Bruder zu wählen.

In unseren Herzen dabei sein werden Giuseppe COLAVERO, unser großer Kämpfer für die Brüderschaft und für die abseits Gelassenen, und auch Giovanni, unser alter, von allen geliebter Bruder.

Wir schließen unsere kranken Brüder in unser Gebet ein. Besonders denke ich hier an Aquileo aus Mexiko, der sich nach einem Unfall operieren lassen muss, an Gianantonio aus Italien, an einige der Brüder hier in der Nähe in Spanien , die Gesundheitsbeschwerden haben. Sie sind die Gegenwart Jesu, der immer den Menschen mit Schmerzen nahe war. Unser Gebet gilt auch den Brüdern in jenen Ländern, die unter politischer Instabilität, Unsicherheit, Terrorismus, der Mafia etc. leiden. Mit ihnen und für ihre Völker lasst uns bitten, dass Jesus in den Menschen geboren werde, die nicht die gleichen Chancen im Leben haben. Das ist einer der Vorsätze, die wir als Brüderschaft in diesem Advent haben können

Entschuldigt diesen langen Adventsbrief, der eher wie ein Familienalbum und Nachrichtendienst wirkt. Ich mache das aus so viel Zuneigung und möchte, dass wir alle die Gesichter der Brüder in der Welt kennen, ihre Freuden, ihre Sorgen.

Ein froher Advent allen in der Hoffnung, dass die Arbeit hier und dort, in der Mission, in den Wohnvierteln, den Krankenhäusern, den Gefängnissen, den Gemeinden, beim Handwerk, bei den von der Gesellschaft Ausgeschlossenen der Ehre Gottes dient und damit eine Welt von Brüdern geschaffen wird.

Eine große Umarmung

Aurelio SANZ BAEZA, Verantwortlicher Bruder

Perín, Cartagena, Murcia, Spanien, 19. November 2017,
Welttag der Armen, auf Vorschlag unseres Papstes Franziskus

(Übersetzung von Úrsula CRAMER; danke!)

PDF: Brief zum Advent, 2017 Verantwortlicher Bruder, deut

BOSTCHAFT DES EUROPA TREFFENS IN RUDY, Polen, July 2017

BOTSCHAFT DES EUROPA TREFFENS IN RUDY
Polen vom 12. – 19. Juli 2017-

„Czes’c‘„ (Sprich: T‘schesch’tsch) mit diesem polnischen Gruß kommen wir zu euch, den Bruderschaften Europas, und überreichen euch diese Botschaft, Frucht unserer Arbeit, aber auch unseres Betens. Dank unserer aufmerksamen Gastgeber und dank der Begegnungen in den Gemeinden, die sie für uns organisiert haben, ist uns die Realität ihres Landes und ihrer Kirche näher gekommen und hat in uns das Thema unseres Treffens zum Klingen gebracht: „Diözesanpriester und Missionare, inspiriert durch das Zeugnis von Charles de Foucauld.

Im europäischen Kontext der Säkularisierung

Das Evangelium, das uns die Liturgie am 2. Tag unseres Treffens vorschlug, hat den Ton unserer Botschaft geprägt: „Ich sende euch wie Schafe mitten unter die Wölfe… seid klug wie die Schlangen und einfältig wie die Tauben …(Mt 10,16)

Jedes unserer Länder, mit unterschiedlichen Rhythmen, beobachtet das Phänomen der Säkularisierung: Nachlassen des Kirchenbesuches, Weiterentwicklung der bisher geltenden Werte, wobei die zivilen Gesetze sich aus der christlichen Tradition herauslösen… in einem Wort: das Religiöse ist nicht mehr angesehen. Die Priester und die Gemeinden stehen in diesem Prozess mit drin und müssen Stellung beziehen: akzeptieren oder sich verweigern, mitmachen oder sich Unannehmlichkeiten aussetzen? Die Stellung des Priesters leidet darunter: die Identität verändert sich, die soziale Stellung wird abgewertet, die Autorität wird relativiert… Man versteht von daher, dass die jungen Menschen zögern, sich auf einen so unsicheren Weg einzulassen, der zudem auf lange Zeit bindet.

Als Mitglieder der Bruderschaft Charles de Foucauld werden wir nicht verschont von dieser Säkularisierung, die uns prägt bis hinein in unseren Lebensstil und unsere Mission; die Frage stellt sich für uns: wie können wir eine Tradition, ein Wort in dieses säkularisierte Heute vermitteln? Charles de Foucauld brach in die Weite auf, für uns heute beginnt die Mission vor der Tür unseres Nachbarn.

Die Klugheit der Schlange und die Einfalt der Taube sind für die Mission notwendig, um sich einen Weg zu bahnen, der viel Vorbereitung und Zuhören verlangt: sein Wörterbuch schaffen , um die bestehende Kultur zu berücksichtigen, braucht Zeit und davon haben wir nicht genug…

Diözesanpriester in einer missionarischen Kirche

Unsere Gespräche haben gezeigt, dass in den meisten unserer Länder die fortschreitende Säkularisierung, der Konsumismus und der Individualismus die Verkündigung des Evangeliums sowohl schwierig als auch nötig machen: zahlreiche Initiativen entstehen, um dem Wort Gottes einen Platz zurückzugeben und die Gemeinden zu öffnen für ein geschwisterliches Miteinander, das sich kümmert um die „Am Rande“-

Die Rolle der Laien in der Evangelisierung anzuerkennen und zu fördern, ist eine Notwendigkeit. In manchen Bistümern unterstützen die Bischöfe das Entstehen von Gruppen, die es sich zum Ziel setzen, die Getauften zu stärken, indem sie das Verständnis des Glaubens vertiefen und ihr geistliches Leben fördern.

Auf lange Sicht könnten sich diese Evangelisierungsgruppen darauf konzentrieren, eine breitere Gemeinschaft zu schaffen, besonders mit anderen Gläubigen. Nicht um zu bekehren, sondern den gegenseitigen Austausch zu fördern und die „Freude des Evangeliums zu erfahren.“

In der Folge des Priestermangels kommen in unsere Diözesen Priester aus Afrika oder Indien, um bei der Evangelisierung mitzuarbeiten. Mithilfe unserer guten Unterstützung, die ihnen hilft, die sie empfangende Kultur zu verstehen, könnte ihre Anwesenheit ein großer Segen für die Kirche sein, an Orten, wo die Gemeinden schon multikulturell sind.

Dieser Mangel an Priestern führt auch zum Zusammenführen von Gemeinden, was wiederum den Laien größere Möglichkeiten eröffnet im Bereich der Verkündigung und der verschiedensten Dienste. Aber es sind Anstrengungen zu unternehmen, um manche Talente noch zu entdecken und zu prüfen, wie man sie besser in ihrem Einsatz würdigt.

Viele fruchtbare Wege sind mit den Jugendlichen gegangen worden, wie die Weltjugendtage oder andere Initiativen in den Diözesen. Das ist ohne Zweifel die Mühe wert, Energie und Zeit für die Jugendlichen einzusetzen, um ihnen zu helfen, Wege zu finden gegen den Druck des Konsumismus. Aber das darf uns nicht vergessen lassen, wie nötig es ist, Erwachsene auszubilden und ihnen mehr Autonomie zu geben.

Uns wird immer mehr bewusst, dass die Verkündigung des Evangeliums nicht zunächst in unseren Kirchen geschieht, sondern an den öffentlichen Stellen. Es wurden Beispiele genannt von Initiativen in Einkaufszentren oder anderen öffentlichen Orten, als Versuch, ein breiteres Publikum zu erreichen.

Die verschiedenen Beiträge während unseres Treffens haben die Überzeugung verstärkt, dass es für die Priester nötig ist, die gläubigen Laien zu begleiten und ihnen Verantwortung zu übertragen in ihrer Verkündigungsarbeit und mit ihnen zusammenzuarbeiten. So können wir, Priester und Laien, viel wirksamer evangelisieren, wenn die Freude des Evangeliums in unserem Leben durchscheint.

Inspiriert durch das Zeugnis von Bruder Karl

Die evangelische Radikalität von Charles de Foucauld, geschöpft aus dem Gebet der Anbetung und Kontemplation, seine Entscheidung für die Armut wie sein Verlangen, wie Jesus von Nazareth zu sein, bringen uns vor die „Armut Gottes“ und lassen uns von allen pastoralen Anmaßungen Abschied nehmen.

Das Zeugnis von Bruder Karl verhilft uns dazu, Priester zu sein.

• die lernen, zum Evangelium zurückzukehren und sich vom Geist Jesu durchdringen zu lassen.

• die die Einfachheit des Lebens wählen bis hin zur Armut, um die „Arbeit“ des in die Erde gesäten Weizenkorns zu offenbaren (Joh 12,24): Der wahre Erfolg Gottes zeigt sich in seiner Entäußerung. Von daher die Einladung, zu den existentiellen Randbereichen zu gehen, solidarisch mit den Armen zu werden, nahe zu sein den Kleinen und von der Geschichte Gekreuzigten.

• die universelle Bruderschaft hat ihre Wurzel im Gehorsam Gott gegenüber den armen Brüdern, die Jesus offenbaren; der Arme ist ein wahrer „theologischer Ort“ der Nähe Gottes, der uns zur Anbetung bringt.

• die lernen zuzuhören: Jesus zunächst, der zu uns im Evangelium spricht, in der Eucharistie und im Schweigen der Wüste, aber auch in jedem Menschen, um sich evangelisieren zu lassen durch die Begegnung mit einer Menschheit, die schon geprägt ist durch die Anwesenheit des Geistes. In diesem Sinne können wir uns bekehren lassen durch die Ikone der Heimsuchung. Das Hinhören auf den Anderen und sein Leben verlangen Geduld im gegenseitigen Geschenk einer menschlichen und freundschaftlichen Zuwendung. Die Zeit des Zuhörens und der freundschaftlichen Begegnung ist eine wichtige und kostbare Zeit, um das Erdreich zu lockern, bevor der Same des Evangeliums hineingelegt wird. Mit einer solchen Haltung können wir schon jetzt und in Zukunft eine bedeutsame Rolle spielen in der Begegnung und im Dialog mit unseren muslimischen Brüdern, die in den meisten unserer Länder schon leben.

• die sich engagieren, eine priesterliche Bruderschaft zu leben als einen Ort, der uns von Gott gegeben ist, um seinen Willen zu entdecken und sich gegenseitig zu helfen, ein diskretes Apostolat zu leben, ohne jegliche äußere Mittel indem wir unser ganzes Vertrauen auf Jesus setzen, um den letzten Platz einzunehmen, den Jesus gewählt hätte!

Angesichts der Seltenheit der Berufungen

In der Mehrzahl unserer europäischen Länder ist das Abnehmen der Zahl der Priesteramtskandidaten beträchtlich. Das erklärt sich durch den generellen Kontext der Säkularisierung wie auch durch eine Kultur der Unmittelbarkeit: Freiheit ohne Bindung, Autonomie ohne Verantwortung, keine Erfahrung des Schweigens. Dennoch kann man bei vielen Jugendlichen echten Großmut feststellen.

Die Empfänglichkeit für unsere Antwort, den Ruf Gottes stärker werden zu lassen, geht hindurch durch unser eigenes priesterliches Leben: welchen Raum lassen wir für die Wüste und das Schweigen? Welchen Kontakt halten wir zu den jungen Menschen, im Zuhören und Begleiten?
Gemeinschaften die wirklich von der Gegenwart des auferstandenen Herrn leben, sind das beste Terrain für Berufungen sowie das Beispiel des seligen Bruder Karl. Sein Leben, das auf lange Sicht fruchtbar wurde, ermutigt uns.

Berufen zu einem einfachen Leben

Die Enzyklika des Papstes Franziskus „Laudato si“ verlangt danach, in die Wirklichkeit umgesetzt zu werden. Angesichts der Versuchung zum Konsum und zur Anhäufung von Dingen muss eine Erziehung zum Teilen eingeleitet werden. Um solidarisch zu sein, muss man nüchtern sein. Für uns Priester geht es darum, ein nicht armes, aber einfaches Leben zu führen, das uns für alle offen sein lässt.

• „Laudato si“ lädt uns ein zu einer „glücklichen Nüchternheit“ und ermuntert uns zu guten Zeichen: wiederverwenden, aussuchen, Wasser, Energie und Rohstoffe sparen, die öffentlichen Verkehrsmittel bevorzugen, in den gerechten Handel investieren. Aber die Enzyklika will vor allem eine „integrale Wirtschaft“ voranbringen, die den Interessen des „gesamten Hauses“ den Vorzug einräumt. in diesem Sinne stellt uns die Krise der Aufnahme der Flüchtlinge Fragen und kann uns nicht untätig lassen.

Unsere Europa-Versammlung hatte auch die Aufgabe, für die nächsten 6 Jahre einen neuen Verantwortlichen zu wählen: Kuno Kohn, aus Hamburg in Deutschland, wurde zum neuen Verantwortlichen gewählt. Er hat die ihm anvertraute Aufgabe angenommen. Dafür sei ihm gedankt. Ebenso danken wir John Mc Evoy aus Irland, der die Verantwortung in den vergangenen 6 Jahren getragen hat.Unser nächstes Treffen wird 2020 in England stattfinden.

PDF: BOSTCHAFT DES EUROPA TREFFENS IN RUDY, Polen, Juli 2017, deut