Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, ottobre 2025

Carissimi, sabato scorso il nostro fratello Roberto ha ricevuto la notizia della morte di suo nipote Marco, giovanissimo medico, appena assunto come anestesista all’ospedale di La Spezia. La disgrazia è avvenuta mentre Marco effettuava un’immersione nel mare dell’Argentario, da subacqueo appassionato qual era. Siamo tutti a corto di parole davanti al dolore e alla morte, poi quando avvengono in circostanze come questa, restano solo le nostre domande senza risposta.

Esaurite le parole umane, la Parola di Dio non smette di darci consolazione e fiducia. Se l’uomo deve accettare di tacere davanti al mistero del dolore, Dio ha parole da dire, anche se non sono quelle che magari vorremmo sentire.

Dice il Signore: «Nel tuo otre raccogli le mie lacrime: non sono forse scritte nel tuo libro?» (Sal 56,9).

A cosa possono servire le lacrime che i genitori, i parenti, gli amici di Marco stanno versando? Non abbiamo risposta, ma sappiamo che il Signore le raccoglie nel suo otre, le conta una a una, ne fa inchiostro per il suo libro, il libro della Vita. E ancora: «Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto» (Is 29,8).

La nostra Speranza è che la morte un giorno sarà distrutta come già è accaduto a Gesù a Pasqua. E allora le lacrime non avranno più ragione di essere. Ma, oggi, sono
qualcosa di importante, di prezioso, anche se a noi sembrano inutili.


📃 Leggi il documento completo in formato PDF: JCQ_10_2025 HR

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