Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, dicembre 2025

Carissimi amici, ho il dono di scrivervi queste parole di augurio per il Natale da Nazaret, dove mi trovo per far visita ai nostri fratelli Giovanni Marco e Roberto.

Una visita che ha avuto un tono particolare, legata alla sofferta decisione di concludere dopo trent’anni la nostra presenza lì. Per questo sono andato insieme alle due sorelle Discepole del Vangelo: Antonella ed Eliana. Come leggerete nel diario di Giovanni Marco, abbiamo incontrato il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa… e molti altri incontri in questi comunque brevi giorni.

Visitando la Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, il Santo Sepolcro di Gerusalemme, il monte Tabor, il Lago di Tiberiade e trovandoli tutti vuoti per via della guerra che oltre alle tante vittime e distruzioni, si è portata via anche i pellegrini, viene ancora più facile il pensiero che ha avuto Giovanni Battista in carcere e che abbiamo ascoltato nel Vangelo di ieri (domenica Gaudete): sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

Gesù, ma è proprio vero che sei tu il Salvatore del mondo? È proprio vero che il male è stato sconfitto da te? È proprio vero che la morte e la sofferenza sono state distrutte?

Eppure questa è la buona notizia che abbiamo da dare al mondo intero: quel bambino così fragile, quell’uomo sospeso ad una croce, è il Salvatore del mondo e non smettiamo davanti a Lui di cantare: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama.

Buon Natale!

Gabriele, fratello priore


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Fraternità Sacerdotale Iesus Caritas. Italia

Storia della Fraternità sacerdotale Jesus Caritas

Le origini della Fraternità sacerdotale risalgono all’anno 1951 in Francia.

Alcuni preti partecipavano in quel tempo a dei ritiri della Fraternità religiosa dei “Piccoli Fratelli di Gesù” e trovavano nella spiritualità di CdF una risposta alle loro domande per un nuovo stile di vita sacerdotale. Dopo un inizio modesto, l’ “Unio Sacerdotalis” è nata nel 1962 con i suoi primi statuti e si è rapidamente estesa in numerosi paesi. Nel 1976, il nome è stato cambiato in “Fraternità sacerdotale Jesus Caritas”. I suoi membri sono dei preti diocesani e restano tali aderendo alla fraternità. Ma con un orientamento spirituale che si ispira alla vita e al messaggio di CdF. La loro vita è regolata dallo statuto e dal direttorio approvato dalla congregazione per il clero.

Nel mondo la nostra fraternità si trova in 29 paesi ed è guidata dall’ “Equipe internazionale”. Ne fanno parte circa 3500 preti.

La testimonianza di vita di CdF ha ispirato la nascita di 22 fraternità diverse di religiose e religiosi, come pure fraternità di preti e di laici. Tutti insieme formano “la famiglia spirituale CdF”, circa 13.000 membri.


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Lettera di Natale 2025 e Capodanno

«Poiché un bambino è nato per noi… e sarà chiamato con il nome di Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace» (cfr Isaia 9,6).

Cari fratelli,

In questo tempo di Avvento, mentre prepariamo i nostri cuori, le nostre menti e le nostre vite ad accogliere il Dio Bambino a Natale, vi scrivo questa breve lettera.

È il Natale di Gesù, una celebrazione di gioia, una celebrazione di speranza e una celebrazione di luce!

Guardiamo il presepe! Cosa vediamo? Una scena semplice, ma ricca di significato: una mangiatoia con il bambino Gesù adagiato; Maria e Giuseppe che ammirano e si prendono cura del bambino Gesù con grande amore, ma conservano anche nel cuore ciò che hanno visto, udito e persino ciò che non hanno capito; gli angeli che cantano, lodano Dio e annunciano la presenza del Dio Bambino in mezzo a noi; in questa gioia vediamo anche i poveri pastori e i Magi, e insieme a loro gli animali, le stelle e tutta la natura con l’esuberanza della vita, ma nascosta.

In questa splendida scena di canti e gioia, c’è qualcosa di cui non si parla, ma che è lì: c’è uno scambio tra cielo e terra. È la grandezza del mistero di Dio-Amore che si è incarnato, facendosi piccolo e umile, nella semplicità vissuta dai poveri che si trovano negli ultimi posti.

La mangiatoia di Betlemme è stata l’inizio della vicinanza ai più semplici ed emarginati. La grotta alla periferia di Betlemme, in mezzo ai poveri, è stata il luogo in cui il Figlio di Dio ha scelto di nascere. E lì rivela che nessuno è escluso dal Suo amore e dalla Sua grazia.

Siamo tutti invitati a contemplare, meditare e pregare su questo mistero. Fratel Carlo, sicuramente, tra il silenzio, il lavoro e le attività quotidiane, ha trovato nella vita di Gesù dalla mangiatoia la vera via verso il servizio, l’imitazione e la santità. Fin dalla sua nascita, il suo Amato Gesù si è identificato con i poveri e i sofferenti, e lui, Fratel Carlo, ha fatto tutto il possibile per imitarlo.

Fratelli, Betlemme è qui, dove viviamo attualmente: nelle nostre parrocchie; nelle nostre celebrazioni liturgiche, nelle diverse opere pastorali in cui siamo impegnati; nella moltitudine di migranti che lasciano il loro Paese lasciando tutto alle spalle, in cerca di un luogo dove vivere con dignità; nelle vittime di guerre sponsorizzate dal potere e dall’avidità; nel massacro di popoli da parte di ideologie di morte.

Quella luce che brillava nella mangiatoia di Betlemme, brilla ancora oggi nella lotta per sradicare queste situazioni di morte: la fame nel mondo; per difendere i diritti umani, promuovere la giustizia, la responsabilità nella cura degli emarginati e degli oppressi, sfidando i sistemi che perpetuano l’ingiustizia.

Cari fratelli, mentre celebriamo la nascita del Dio Bambino, il nostro Amato, desidero che Egli regni nei nostri cuori, nei nostri pensieri e ci ispiri a essere strumenti di pace e di bene in questo nuovo anno che si avvicina. Ispirato da San Carlo de Foucauld, a nome mio e di tutto il team internazionale, auguro a tutti un felice e santo Natale e un benedetto anno nuovo 2026.

Pe. Carlos Roberto dos Santos
Responsabile Internazionale


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Frarenità Italia, esecizi 2025

Venerdì 21 novembre con la Messa nella “Porziuncola” e il pranzo, si sono conclusi gli esercizi spirituali della nostra fraternità sacerdotale.

Dal 17 al 21 novembre ad Assisi siamo stati accompagnati da fratel Emiliano Biadene della comunità monastica di Cellole, sul tema della lettera agli filippesi : Per me vivere è Cristo”( Fl 1,21).

Sono stati giorni preziosi per la nostra crescita spirituale sulle orme di San Charles de Foucauld.

Un’esperienza di riflessione e condivisione fraterna su un testo paolino di straordinaria profondità per la nostra vita sacerdotale.

Fratel Emiliano ci metterà a disposizione il testo delle sue meditazioni, che pubblicheremo sul nostro prossimo “Diario” per un ulteriore riflessione.

Ringraziamo insieme il Signore per questo dono ricevuto, mentre ci prepariamo a vivere il tempo di Avvento.

Auguriamo a tutti e a ciascuno di attendere il Signore che viene!

D Giovanni, D Enzo, P Andrea


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